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Cast
  • Norman Burton
  • Bruce Cabot
  • Sean Connery
  • Bruce Glover
  • Charles Gray
  • Bernard Lee
  • Desmond Llewelyn
  • Lois Maxwell
  • Jill St.John
  • Lana Wood
Produzione
  • Danjaq
  • Eon Productions
Distribuzione
  • MGM

Diamonds Are Forever (Agente 007 - una cascata di diamanti) (1971)

Regia

Guy Hamilton

Trama

Dopo aver affrontato Blofeld sulle montagne della Svizzera, essersi sposato (ed essere rimasto vedovo) e, soprattutto, dopo aver cambiato alter-ego, torna Sean Connery/James bond impeganto ancora una volta con Blofeld (con una faccia nuova e alcuni sosia) e la Spectre che, a questo giro, ha organizzato un traffico di diamanti mortale (per i vari corrieri) per costruire un satellite in grado di distruggere con il suo raggio laser qualunque cosa sulla terra.

Bond prende così il posto di un corriere e si intrufola nell'organizzazione rischiando più volte di morire (è forse il film con il maggior numero di salvataggi inverosimili e quello dove cade nel maggior numero di trappole ingenuamente).

Lasciato perdere la derivazione orientale di You Only live Twice, ma non la fantascienza, Bond torna spettacolare negli inseguimenti su auto, moto e, addirittura, a bordo di un modulo lunare, e il film risulta sicuramente più godibile del precedente Connery.

Non spoileremo al solito dicendo di vince ma solo alcune considerazioni sul product placement che qui risulta particolamente interessante per svariati motivi.

James Bond perde, come nel precedente Si vive solo due volte, la sua Aston Martin visto che guida una Ford Mustang i cui unici poteri sono gli stessi del Generale Lee: salto e guida su due ruote. La Aston Martin Lagonda viene comunque ringraziata e, non essendo un film italiano, bisogna comunque trovarla, ed ecco che compare seminascosta nei laboratori dell'MI6 durante una telefonata fra Bond e Q.

Bond non chiede il Martini ma Tiffany si versa il Martini Rosso, mentre nella suite a Las Vegas accanto alla vasca Bond ha una bottiglia di Martini Bianco. 

La Bond Girl (Jill St. John) si chiama Tiffany perchè è stata partorita in un negozio di Tiffany. Fra l'altro di cognome fa Case, quindi non osiamo immaginare il resto della storia: banca o trattore?

Compaiono sia Coca che Pepsi, sia Shell che Chevron (e Union 76) sia Air West che Eastern Airlines (fra l'altro per viaggiare, sacrilegio, Bond usa la Luftansa) e vengono usate sia Nikon che Polaroid, ma la cosa più importante l'abbiamo con i casinò di Las Vegas.

L'inseguimento con la polizia ha un montaggio abbastanza dilettantesco visto che è ambientato a Las Vegas nello spazio limitato di Fremont Street. Decisamente buono se si osservano solo me macchine ma non siamo nel deserto e le insegne dei cinque casino (Four Queens, The Mint, Carousell, Biff's Famous Food Las Vegas Club e Pioneer) non lasciano scampo con le auto che cambiano misteriosamente direzione, svoltano ritrovandosi nella stessa strada o varcano spazi dimensionali che le fanno arretrare improvvisamente centinaia di metri.    

Molto interessante invece il casinò The White House dove la Spectre ha messo il suo quartier generale. Non potendone usare un reale la sagoma con insegna era quella dell'International hotel, la stanza dove alloggia bond era quella del Tropicana, una zona spettacoli Riviera, la sala scommesse del Circus Circus e la scalata del palazzo attraverso l'ascensore esterno avviene al Landmark. Senza contare una visuale sul deserto (adesso non si potrebbe più visto che sorgeva dove c'è adesso il Bellagio che non è più ala margine della città) dal tetto del Dunes. In pratica il meglio di ogni casino per 007


Trama a cura della redazione di

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