A me Angela Finocchiaro sta anche simpatica e un'esordio di una giovane regista lo vedo sempre speranzoso di individuare nuovi talenti, ma proprio non ce la posso fare a sopportare un film talmente privo di cinema, una commedia che non fa ridere, il ritratto di una donna in crisi con cui non riusciamo ad avere la minima empatia.

Sophie Chiarello purtroppo per lei ha avuto cattivi maestri, nasce infatti come assistente di Massimo Venier e cresce nel clan del trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Ovvero ha imparato cinema da chi realmente non ne ha mai fatto.

La sceneggiatura della Finocchiaro andrebbe bene per uno dei suoi monologhi teatrali (per altro non delle perle indimenticabili...) ma non certo per una commedia di cui ne lei ne tantomeno la Chiarello conoscono regole e tempi comici.

Perchè i comici non si limitano a cercare di far ridere? Perchè cercano di andare oltre in zone che non comprendono? Sono domande che mi faccio sempre davanti a prodotti anche più famosi di questo (come appunto quelli del lesso Trio) ma da cui non ho risposte. Perchè non esistono film comici in Italia? Perchè solo commediacce mal congeniate? Perchè, come non bastasse la tristezza di quelle contenute nei film del Trio, dobbiamo subire pure qui delle parodie scarsamente intelligenti di altri film?

Perchè dobbiamo sopportare trovate indecenti come l'angelo della menopausa interpretato dal Giovanni del Trio? Perchè senza alcuna capacità di dare sostanza cinematografica agli argomenti dobbiamo, per l'ennesima volta, assistere alla solita tiritera sulle cinquantenni deluse dalla vita che da giovani erano rivoluzionarie poi sono diventate casalinghe frustrate e poi divorziate con figlie con cui non si capiscono ma poi si rivoltano alla loro condizione e trovano l'amore e si riconciliano con la figlia?

Film di interesse nazionale? Dove sta il film? Dove l'interesse nazionale? Mah.

La nostra casalinga inquieta si sfoga delle sue frustrazioni al BRICO facendo buchi nel compensato per scaricarsi e qui incontra il nuovo amore della sua vita, il figo del Brico (almeno in fatto di product placement non ci si fa trovare sprovveduti). Vi sono poi numerose apparizioni di brand come WIND, LEONE caramelle, VANITY FAIR. Poche invece quelle dei prodotti di profumi (dato che la protagonista lavora proprio in un negozio di questo tipo si poteva far di meglio) tra cui notiamo solo MATIS e DECODERM. Varie le auto presenti dalla scassata PANDA della protagonista, all'AUDI del direttore della profumeria (Raul Cremona) alla VOLVO di vecchie frequentazioni giovanili.