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Mary Poppins Returns (Il ritorno di Mary Poppins) (2018)
Regia
Rob Marshall
Trama
54 anni dopo la discesa su Londra della tata per aiutare i piccoli Banks (54 nella nostra dimensione 1964-2019, 25 in quella cinematogradica 1910-1935), Mary Poppins ritorna per aiutare sia i piccoli che i grandi Banks, che nonostante il nome, hanno problemi con la banca che li costringe ad abbandonare la vecchia casa.
Ovviamente Mary darà una mano per infondere fiducia e risolvere i problemi (sfidiamo chiunque a non capire dove sta la soluzione del problema dopo il primo quarto d'ora di film).
Lo schema del suo viaggio ricalca esattamente quello della sua prima visita, cambiano solamente alcuni particolari come il gruppo di spazzacamini che diventa un gruppo di accendi lampioni che viaggiano in bicicletta come neanche in Ride o i personaggi delle strampalate visite all'interno del film siano reali o cartoni.
La vera pecca del film è però la noia che regna sovrana rispetto al precedente. Il brio non solo manca nel corso delle vicende ma anche nelle canzoni (dopotutto Mary Poppins è anche un musical) dove non c'è (nonstante la Disney sia maestra nelle colonne sonore) una canzone simpatica e memorizzabile come supercalifragilistichespiralitoso, la pillola o spazzacamin, solo per dirne alcune.
Poco il product placement e fra i pochi brand presenti London Zoo. Da notare i ritorni di Dick Van Dyke e Angela Lansbury
Trama a cura della redazione di
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