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Cast
  • Claude King
Produzione
  • Friedman-Lewis Production

The year of the yahoo! (1972)

Regia

Hershell Gordon Lewis

Trama

Herschell Gordon Lewis, conosciuto più che altro come maestro del gore, lungo la sua carriera praticamente concentrata in 12 anni (dal 1960 al 1972) ma molto prolifica ha spaziato in vari generi, tanto che i suoi film “di sangue” sono una minima parte alla fine, anche se i più memorabili. Nell’adattarsi ai vari generi che andavano di volta in volta per la maggiore nei favori del pubblico, non ci saremmo aspettati che anche il cinema “elettorale”, genere in America assai frequentato da sempre, andasse a far parte del suo bagaglio.

Certo HGL lo affronta a modo suo. Intanto siamo nel profondo sud, in quella provincia “yahoo” che tanto piace al regista e dove ha ambientato molte delle sue opere. Si sta preparando la campagna elettorale per sostituire il vecchio Governatore (sempre Jeffrey Allen perfetto in questo contesto redneck) e da Washington, mandati dai vertici del partito, arrivano tre professionisti delle comunicazioni e della preparazione della campagna mediatica. Dato che il riferimento principale di Lewis è “Un volto nella folla” di Elia Kazan, i tre individuano un famoso cantante country-western, Hank Jackson (interpretato dal vero interprete di questo genere musicale Claude King) per il ruolo politico sicuri di poterlo lanciare verso la vittoria sfruttandone l’immagine pubblica. Si prepara lo spot elettorale (le sequenze della preparazione dello spot e quelle dei “falsi” dibattiti televisivi visti da dietro le quinte con applausi registrati, guai causati dall’impreparazione ecc. sono davvero divertenti) in cui Hank a cavallo in penombra cavalca dietro la parola HOPE e con questo si comincia a martellare i possibili elettori. Jackson comincia a farsi conoscere e grazie a frasi populistiche e canzoni a tema riesce a salire nei sondaggi. La moglie di Jackson, diffidente fin dal principio ma speranzosa nel marito, si accorge che Hank è manipolato da gente senza scrupoli e dopo un furioso litigio con lui si unisce alle proteste di un gruppo di oppositori. Visto che la cosa rischia di compromettere l’immagine pubblica del candidato, lo staff decide di dare un avvertimento alla signora Jackson non andandoci troppo per il sottile facendola violentare da un gruppo di “yahoos” (la scena della violenza è inaspettatamente ripresa solo con ombre sul muro con una certa pudicizia che non ci si aspetterebbe da uno dei “kings of exploitation”). L’atto otterrà risultati opposti da quanto sperato perché Jackson si riappacificherà con la moglie e lascerà la politica tornando alla sua musica.

Il film è uno dei meglio recitati tra quelli di Lewis ed è anche uno dei più “impegnati” di HGL lasciando poco spazio a ciò che piaceva al pubblico dei drive-in (solo una scena di sesso, che potrebbe appartenere più ai precedenti nudie-cutie che non a questo film, è concessa ai giovani voyeur…). Pieno di dialoghi troppo lunghi (la decisione di candidare Hank Jackson che poteva essere risolta in un paio di minuti diventa invece uno sproloquio tedioso di un quarto d’ora!) probabilmente per l’assioma che “più si parla meno il film costa”, e non particolarmente eccitante, il film nonostante le buone intenzioni e la professionalità del regista resta un qualcosa di irrisolto e che non si sa a che pubblico sia indirizzato (errore non usuale per Lewis). Al proposito riporto alcune dichiarazioni di Lewis che ci fanno capire anche molto del suo approccio al cinema: “Quel film non ha mai avuto le possibilità che si meritava. E’ un film che mi piace molto perché ho scritto tutta la musica che vi è dentro, quelle canzoni hillbilly di cui vado pazzo. Sono convinto che quel film non abbia mai avuto la possibilità di essere mostrato come avrebbe dovuto. Era troppo in anticipo sui tempi. L’errore che ho fatto è stato di non farne un vero exploitation film.”

Complice dell’operazione la KLRN che riprende tutte le apparizioni mediatiche del film e insieme a Church’s Fried Chicken è tutto il product placement del film. La chitarra di Jackson (ma penso sia proprio la personale di Claude King, una Harmony Hollywood).

 

Trama a cura della redazione di

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