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Ame no naka no yokujo (Lust in the rain) (2024)
Regia
Shinzo Katayama
Trama
Il titolo del film del giapponese Katayama Shinzo, Lust in the rain, rispecchia esattamente la sequenza iniziale, una delle più emblematiche e suggestive del film: un ragazzo e una ragazza si incontrano ad una fermata d’autobus, lei ha paura dei lampi e si lascia convincere di togliersi di dosso i vestiti perché tra sintetico e metalli attirano le saette. Finirà in una copula selvaggia in mezzo alla pioggia e al fango. Un pink? L’inizio farebbe pensare a queto ma in realtà il regista mettendo assieme quattro racconti manga dell’artista Tsuge Yoshiharu ne trae un interessante miscela di generi dalla commedia erotica, alla commedia drammatica, dalla lotta di classe al distopico futurista passando per l’horror e il surreale per approdare al dramma di guerra. Infatti, attorno alla figura del protagonista Yoshio, che scopriremo aver subito menomazioni durante la guerra con la Cina, e della donna che ama, Fukuko, che è forse una prostituta, forse una proprietaria di una tavola calda, forse una vedova nera uxoricida, si dipanano varie storie in una specie di cut-up burroughsiano, che possono essere ricordi, invenzioni della mente, allucinazioni. “Se mi addormento mi sveglio” dichiara ad un certo punto il protagonista e fa capire di cosa stiamo parlando… Peccato per le parti erotiche censurate dai soliti bollini bigotti e ipocriti imposti al cinema giapponese. (voto 7).
Trama a cura della redazione di
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