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Cast
  • Margot Kidder
  • Jennifer Salt
Produzione
  • Pressman-Williams Enterprises

Sisters (Le due sorelle) (1973)

Regia

Brian De Palma

Trama

Mi è passato sotto mano Le due sorelle di Brian De Palma del 1972 e l’ho riguardato (la prima ed unica visione penso sia avvenuta una quarantina di anni fa…). Mi ricordavo l’assunto hitchcockiano (ma parlare di Hitchcock davanti ad un’opera di De Palma ormai è una tautologia) e la presenza magnetica della splendida Margot Kidder ma oggi ne riscopro anche l’evidente debito con il thriller psicologico italiano. Tutta la seconda parte del film, quella piuttosto sconclusionata ma visivamente interessante (le inquadrature a tre personaggi, la Kidder, il marito e Jennifer Salt quando il terzo elemento non è sostituito da un coltellaccio, mi hanno dilettato non poco) della casa-manicomio con la seduta di ipnotismo potrebbe appartenere ad uno dei nostri magnifici registi di serie b nostrana. De Palma è la versione “volgare” e voyeuristicamente più spinta di Hitchcock (e lo stesso regista si “autodenuncia” per questo nell’incipit del film). La storia delle due gemelle siamesi Danielle e Dominique, dell’omicidio di un ragazzo di colore perché una delle due non è riuscita a prendere le pillole, dell’intervento della curiosa e impicciona testimone del delitto, la giornalista Grace (altra cosa che non ricordavo è quanto altrettanto magnifica fosse anche Jennifer Salt, non solo la Kidder, in questo film), dell’investigatore sui generis interpretato da Charles Durning e del finale in cui si cerca di far passare per pazza Grace, si tiene assieme con difficoltà logica (ma non era così anche per i capolavori di Argento?) ma a De Palma interessa poco. E’ la sua urgenza di mostrare, di creare tensione con le immagini, di inventare cinema tramite artifici tecnici (ad esempio il curioso utilizzo dello split screen): “Suspence. In Le due sorelle la sincronia tra quadro destro e sinistro produce thrilling (…) In questo caso, lo split-screen sostituisce il montaggio alternato come figura retorica della sincronia” scrive Giulio Sangiorgio in Vedere doppio sul libretto dedicato dal TFF35 a Brian De Palma edito da Il castoro. Sul doppio, sempre sullo stesso libretto a cura di Emanuela Martini per la retrospettiva sul regista, Federico Pedroni (Split movies. Ipotesi di sdoppiamento nel cinema di Brian De Palma) scrive: “Il gioco di rimandi (…) non riguarderà solamente l’evidente doppio delle gemelle, ma anche le corrispondenze involontarie tra l’assassina e la donna che cerca di smascherarla, in un gioco di opposizioni e contrapposizioni che dà le vertigini perché la giornalista-voyeur, come scrive Leslie Fiedler, <<cercando di scoprire quale delle due sorelle divise è colpevole di omicidio, si accorge non solo che sono ancora una cosa sola, ma che lei, nell’osservarle, è diventata tutt’una con loro>>”. (la citazione viene da Freaks. Miti e immagini dell’io segreto, Il Saggiatore, Milano, 2009). “Doppio e doppio del doppio, dunque: struttura in abisso. Se l’integrità dell’immagine filmica è una garanzia tradizionale dell’<<illusione di realtà>>, il regista denuncia deliberatamente tale equivoco.” (Roberto Nepoti, Brian De Palma, Il Castoro). Brian De Palma dichiara sul film Le due sorelle (dal già citato catalogo del TFF35): “Mi piace soprattutto sorprendere il pubblico. Dargli la sensazione di trovarsi su un terreno familiare e poi, brutalmente, senza preavviso, violentarlo. Lo spettatore non deve tornarsene a casa confortato, rasserenato. La vita non è così. L’inconscio è sempre là, che attende di manifestarsi, anche quando crediamo che la logica abbia risolto ogni cosa.” “De Palma è oggi il cineasta che meglio padroneggia la tecnica e il rito della scuola hitchcockiana. Dietro questa scelta, che potrebbe essere soltanto formale, si avvertono un’attenzione ai temi psicologici e una particolare sensibilità al motivo della schizofrenia che probabilmente sono tipici di molti film dell’autore” (Tullio Kezich, I Millefilm) (voto 6/7). Coca Cola, Life e Superette sono i marchi più noti nel product placement del film che per il resto si limita a ditte meno note e locali come Global traslochi, Russo’s Burger, Rea Express.

Trama a cura della redazione di

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