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Cast
  • Vittorio De Sica
  • Aldo Fabrizi
  • Ava Gardner
Produzione
  • MGM

The Angel Wore Red (La sposa bella) (1960)

Regia

Nunnally Johnson

Trama

Leggo su Positif 751 una lettera di Dirk Bogarde a Bertrand Tavernier, contenuta nel libro Ever, Dirk: The Bogard letters, John Coldstream (dir.), Weidenfeld and Nicolson, Londra, 2008. Tradotta dall’inglese da Christian Viviani (e dal francese da me). “Nunnally Johnson era un uomo squisito: io l’adoravo. Abbiamo fatto un film orribile (che lui aveva ben scritto ma che non è stato capace di dirigere) a Roma e nel sud della Calabria…”. Bogarde sta parlando del film La sposa bella (1960) di Nunnally Johnson che naturalmente sono andato a recuperare (la mia cinefagia è un po’ masochista…) in effetti è un estratto di confusione. Già il cast che doveva prevedere Montgomery Clift (poi sostituito proprio dall’inglese Dirk Bogarde), è un miscuglio di attori americani e italiani che recitano tutti per loro stessi. Ambientato durante la guerra civile spagnola ma girato a Roma e Catania (non so perché Bogarde citi la Calabria… forse scarsa confidenza con la geografia italiana?), affronta la parte storica come di solito lo fanno gli americani di Hollywood, con superficialità e schematicità. Una gran confusione di coalizione Repubblicana di sinistra “mangiapreti” e ribelli di destra nazionalisti (quelli di Franco) appoggiati dalla Chiesa. In mezzo lo “spretato” Alberto (Bogarde) che lascia la Chiesa perché lontana dal popolo e si innamora della donna perduta Soledad (Ava Gardner), prostituta da cabaret. Il film si trasforma in un tragico melodramma in cui la redenta Soledad viene comunque punita dal destino e Alberto che si riavvicina a Dio, nella metafora della Chiesa distrutta, perché quella è l’unica via per fuggire dal dolore e dalle atrocità della guerra che accomuna entrambe le parti. Aldo Fabrizi rifà il prete in mezzo alla guerra come in Roma città aperta (e anche qui finisce ammazzato), Vittorio De Sica un generale umanista e contro la follia della guerra, Joseph Cotten un corrispondente di guerra guercio, Enrico Maria Salerno un capitano torturatore, Arnoldo Foà e Nino Castelnuovo i capi dei ribelli che vogliono massacrare duecento innocenti. Come dicevo tutti recitano per la loro “prestazione” ma non per il collettivo. Il povero Johnson voleva dare un look neorealista al tutto “Noi giravamo al vero: lei non era truccata, portava un vestito orribile, e andava bene.” Ma “dopo tre settimane, la MGM ha visto le prime giornaliere e ha avuto una crisi isterica. Hanno ordinato che le tre settimane fossero rigirate con Ava vestita da Valentina (immagino sia Valentino… ndr) e Ferragamo, truccata e con tutto l’armamentario. Abbiamo ceduto, abbiamo fatto quello che ci hanno domandato, e il film è stato un disastro (…) Un giorno, durante una conferenza stampa a Roma, Nunnally ha dichiarato: <

Stefano Barbacini
 

Trama a cura della redazione di

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