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Cast
- Bradford Dillman
- Heather Menzies-Urich
- Barbara Steele
Produzione
Piranha (1978)
Regia
Joe Dante
Trama
Sul filone, ben altra roba è Piranha (1978) di Joe Dante, tipico low-budget pieno di piccole idee e della voglia di far cinema della factory Corman. Non per nulla diventato di culto anche grazie alla partecipazione di molti dei protagonisti di quella grande stagione dei B-movies artigianali che giravano attorno al guru del genere Roger Corman. Vi fanno particine le stesso Joe Dante (che partito dal basso riuscì ad inserirsi tra i memorabili della New Hollywood), John Sayles e Paul Bartel (altri sceneggiatori e registi di film bizzarri e di cinema-bis), l’icona del genere Barbara Steele e l’attore feticcio di Corman, Dick Miller. La trama è una summa di suggestioni provenienti dai film dei mostri-animali (qui citati con sequenze da Il mostro che sfidò il mondo), degli scienziati pazzi e dei figliocci dello Squalo (che qui viene direttamente citato con un gioco ispirato a Jaws e indirettamente richiamato con un primo piano del libro probabilmente ispiratore del genere uomo contro animale, ovvero Moby Dick). Un uomo distrutto dalla vita, abbandonato dalla moglie e ubriaco senza futuro, ritiratosi sui boschi montuosi attorno ad Aquarena, Texas, viene visitato da una detective privata alla ricerca di una coppia di ragazzo e ragazza scomparsi (noi già sappiamo che hanno fatto una brutta fine perché li abbiamo visti sparire in una macchia di sangue dentro ad una piscina). I due eroi sono Paul Grogan (interpretato da Bradford Dillman che abbiamo già visto in Bug e in Swarm lo sciame che uccide, quest’ultimo uscito lo stesso anno) e Maggie McKeon. Nel ruolo di quest’ultima, ritroviamo l’eroina di Kobra aka Sssssss del 1973, Heather Menzies che non si sa se resterà nella storia più per aver interpretato Tutti assieme appassionatamente da sedicenne o se per la sua apparizione notevole sulle pagine centrali di Playboy; qui ci offre la scena in cui, per distrarre il soldato John Sayles, mette in mostra il seno, anche se il sospetto che sia un body double è forte. I due si recano in una zona militare dismessa dove, oltre a ritrovare le ossa scarnate dei due ragazzi scomparsi, incontrano lo scienziato Robert Hoak (l’attore Kevin McCarthy sarà presenza costante nei futuri film di Joe Dante) che si scoprirà stava facendo esperimenti genetici sui piranha, creando un ibrido in grado di vivere sia in acqua dolce che in acqua salata, in acqua calda e in acqua fredda. In pratica un essere divoratore di carne che potrebbe infestare le acque di tutto il mondo, anche perché i due protagonisti li hanno appena liberati, inconsapevolmente, dalla piscina in cui erano confinati! Ora scorrono liberi per i fiumi dove una colonia di bambini sta per iniziare una gara di nuoto e dove è appena stato inaugurato il parco acquatico di Aquarena con centinaia di avventori! Quanti bei piedini succulenti che sguazzano nelle acque per i nostri pesci voraci! Definito parodia de Lo squalo e apprezzato da Spielberg, è chiaramente un prodotto di consumo per un pubblico di giovani alla ricerca di risate (vi sono parecchie parti comiche con Paul Bartel a primeggiare), sangue (ve ne è una buona quantità) e sesso (molti bikini e qualche seno nudo ad anticipare quello che sarà il leit motiv dei successivi slasher). Ma Dante riesce anche a fare del sarcasmo sui politici, sui militari e sulle forze dell’ordine, al solito ottusi e complottisti. Con le figure dei due scienziati Hoak e Mengers (quest’ultima interpretata dalla solitamente inquietante Barbara Steele) mette in campo osservazioni non rassicuranti su come la scienza si metta a disposizioni di piani ambigui dei poteri forti, ad esempio gli studi sui piranha assassini nel film sono stati commissionati dall’esercito per liberare i voraci esseri nei fiumi vietnamiti come arma di guerra… Soundtrack di Pino Donaggio. “Un grande moderno film horror con brividi, sangue, risate, e un cast scelto per piacere ai fan.” (The Psychotronic Enc.). “Thriller leggero e parodico con un alta quantità di morti e meglio delle solite sceneggiature del genere” (Hallywell’s). Per Kezich: “Come rifare Lo squalo senza spendere troppo. Questa produzione di Piranha, nella quale c’entra anche un maestro del cinema da tre soldi come Roger Corman, è un vero manuale da adottare al Centro sperimentale (…) Quello che manca è Bruce, lo squalo elettronico di Spielberg a suo tempo definito il più costoso giocattolo mai costruito; qui ne fa le veci un economico branco di pesci velocissimi, i cui attacchi sono sonorizzati come quelli di uno sciame di vespe. Il trucco è di far vedere pochissimo, con un montaggio a mosaico o a caleidoscopio davvero virtuosistico.” (voto 6/7) Poco product placement nel film, forse lo sono Hertz e Yale.
Trama a cura della redazione di
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