Film malese al Far East Film Festival di Udine diretto da due registi, uno per ognuna delle 2 storie che procedevano parallelamente seppur slegate nel tempo e nello spazio. 

La prima si svolge a Taipei dove un attore famoso sta per trasferirsi ma, arrivato nella stanza d'hotel scopre attraverso il tg che in Italia ci sono dei morti e cosi anche il suo albergo viene blindato per la pandemia. Qui il suo unico contatto con l'esterno è la cameriera che di straforo gli porta la Marlboro (Product Placement insieme a Sony) e libri che lui, una volta letti, regala a lei. 

Anche per lei lui è un po' la sua salvezza fra gabbie di restrizioni, collega odioso che probabilmente se la vuole fare e la sua compagna con cui vive una relazione che probabilmente è diventata tossica. 

Dall'altra parte una giovane donna vietnamita viene venduta ad un uomo che dovrebbe essere miliardario malese. In realtà è una trappola perché l'uomo e un nullatenente anche lui intrappolato fra madre ed amici del bar che si aspettano un figlio. Ma la vietnamita che non capisce una parola di malese si innamora dell'unico uomo che ha capito la sua situazione: un agente dell'immigrazione. 

Due storie apparentemente slegate, unite solo da un biglietto da 100 dollari. Messaggio che neanche i soldi possono darti la felicità? Boh non mi inoltro oltre. Voto 6-