Seleziona un film
Cast
- Danny Aiello
- Jeff Daniels
- Mia Farrow
- David Kieserman
- Victoria Zussin
Produzione
-
Jack Rollins & Charles H. Joffe Productions
The Purple Rose of Cairo (La rosa purpurea del Cairo) (1985)
Regia
Woody Allen
Trama
Se un soggetto come La rosa purpurea del Cairo (1985) fosse stato concepito da altri autori o registi avrebbe subito la sorte di molti film che hanno un’idea potente alla base (qui inutile ricordarlo un personaggio di un vecchio film che entra nella vita reale), cioè su quell’idea sarebbe stata costruita una trama o romantica o comica che si sarebbe trascinata per la durata della pellicola perché attorno ad una trovata così forte è difficile poi trovare un contorno all’altezza ed evitare la banalizzazione (molti film di Zemeckis, ad esempio, hanno questo problema). Invece Woody Allen riesce, nella breve durata di un’ora e venti, a mettervi dentro tantissime cose tutt’altro che banali. Il contrasto tra la vita di m… condotta da Cecilia (Mia Farrow che si trasforma all’opposto della sua interpretazione di Tina nel film precedente), moglie insoddisfatta di un uomo manesco, disoccupato e nullafacente, e i sogni che scaturiscono dalle visioni dei film al cinema, una vera e propria vita parallela per la sua mente, che entrano in collisione quando uno dei personaggi del film La rosa purpurea del Cairo Tom Baxter (Jeff Daniels chiamato ad un doppio ruolo… ma uguale…) e questo basterebbe per imbastire una lineare storia d’amore e malinconia. Invece Allen su questa esile trama costruisce vari strati alternando comicità, romanticismo, nostalgia e onirismo. Intanto la costruzione doppia d’epoca, il mondo reale con colori tenui e la ricostruzione delle strade e della gente della New York della grande depressione degli anni ’30 del Novecento vs. il mondo artefatto e luccicante della stessa epoca rappresentata sullo schermo da Hollywood. Poi vi è evidenziata la differenza tra realtà con le sue delusioni, difficoltà, il lavoro insopportabile e la mancanza di denaro mentre la vita sullo schermo è fatta di soluzioni facili, parole letterarie, pulizia ed eleganza. Quando Tom scende in sala per il colpo di fulmine verso Cecilia, si trova ad aver a che fare con soldi falsi, “da palcoscenico”, che non riesce a spendere, auto che non vanno in moto semplicemente montandogli in cima e con le donnine di un bordello con cui non sa come muoversi. Anche quando sarà Cecilia ad entrare nella fiction in bianco e nero dentro lo schermo non si troverà a suo agio capendo di dover tornare alla realtà. La parte maggiormente comica del film è lasciata al battibecco tra gli attori del film sullo schermo, che sono consci della sparizione di Tom e bloccati nella loro recitazione perché non hanno più un canovaccio da seguire, e gli spettatori che non si ritrovano nel film che stanno vedendo e cominciano ad interagire con i personaggi. Vi è poi la genialata metacinematografica del doppio, ovvero l’apparizione dell’attore Gil Shepherd, ovvero colui che ha interpretato e dato vita al personaggio di Tom Baxter (sempre Jeff Daniels naturalmente), che rappresenta la parte reale dell’individuo che si sdoppia, appunto, e scontra con quella fittizia, anche per l’amore di Cecilia. Quando Cecilia sceglie di tornare alla realtà in verità pensa di entrare in quella, a suo modo fittizia, dell’ambiente hollywoodiano seguendo Shepherd che però la lascia sola. Non le resterà che tornare ai sogni dello schermo e alle danze di Ginger Rogers e Fred Astaire “Cheek to cheek”. Nel film non recita Allen, forse perché la sua comicità nevrotica rischierebbe di dare modernità di tempi e argomenti che potevano rompere il perfetto equilibrio del film, forse perché veniva dalla sua performance “definitiva” quella dell’interpretazione di Danny Rose, l’esatto specchio di se stesso. Emanuela Martini dichiara circa il ruolo di Mia Farrow: “(Allen ndr) le ha dato la parte più magica di tutto il suo cinema: Cecilia, la ragazza che con il suo sguardo riesce ad attrarre di qua dallo schermo, nella vita vera, l’eroe di un film, e che nel salotto del film, poi, riesce a entrare.” (voto 8)
Trama a cura della redazione di
TOP Brand:
Affila le armi del tuo Product Placement con