Cina 1937. Shangai è sotto il colonialismo francese e ci sono night con spettacoli sfarzosi con belle ragazze, gioco d'azzardo e champagne a fiumi Martell. Ma arrivano subito i bombardamenti e un ragazzo ed una ragazza si trovano mentre cercano di salvarsi sotto un ponte, si innamorano, e giurano di ritrovarsi li sotto non appena la guerra sarà finita. Passano 10 anni e i due sono nuovamente a Shangai a cercarsi. Lei lavora ancora al night, lui fa lavoretti da saltimbanco o suonatore occasionali aspettando che qualcuno gli pubblichi una canzone che ha scritto.

Fra loro si intromette una ragazza appena arrivata in città che è in cerca di casa, amore e lavoro.

Non sanno i due di vivere ad un piano di distanza creando quasi una piece teatrale nel quale si inseriscono altri personaggi sopra le righe: un ladro, il mafioso, la riccona patron del concorso di bellezza, l'amico furbo, il guidatore di risciò e un topo.

Shanghai Blues è una gradevolissima e divertente screwball piena di personaggi e situazioni surreali diretta da Tsui Hark (presente al Far East Film Festival di Udine per ricevere il Gelso doro alla carriera) che è stata restaurata nel 2024 in occasione del quarantesimo per una presentazione anche al festival di Cannes. Voto 7,5.

Da notare che nel momento che il night diventa cinese lo champagne diventa Piper-Heidsieck ma onestamente mi sfugge il perché.